Cosa sono gli Oligoelementi

Cosa sono gli Oligoelementi

Cosa sono gli Oligoelementi

A cura di Vladimiro Lambertelli

“Le terrain c’est tout le microbe c’est rien” C. Bernard

Le basi della ricerca
Oligoelementi, la radice greca del termine “Oligos” significa poco abbondante, ed esprime lo stesso significato del termine anglosassone conosciuto come trace-elements, cioè elementi traccia; il termine oligoelemento è stato coniato da G. Bertrand. Gli oligoelementi interagendo nei sistemi biologici organici, attraverso e sull’attività degli enzimi, costituiscono l’elemento chimico-fisico che catalizza la valenza energetica dei sistemi cellulari; l’attività catalitica regola cioè la corretta funzione degli scambi organici.
L’efficacia dell’intuizione di J. Ménétrier si esprime nella logica stringente della biochimica, che collega la disfunzione biologica alla carenza oligoelementica, responsabile del “deficit enzimatico” prima e delle cosiddette “malattie funzionali” dopo; queste sono le basi della moderna medicina funzionale.
La medicina funzionale quindi, attraverso la somministrazione di oligoelementi in formulazioni sperimentate, ha lo scopo specifico di riequilibrare gli scambi organici.
Stabilito il principio, il passo successivo consiste nell’adottare una teoria metodologica, elaborarla e studiarne i risultati applicativi.
Ménétrier partendo dalle basi scientifiche del biochimismo cellulare, studia le turbe derivate dalla carenza o deficit del patrimonio oligoelementico nell’organismo umano, elaborando i principi della “oligoelemento-terapia Ménétreriana”.
Il principio fondamentale è quello della recettività alle malattie dell’individuo; tale principio esprime il concetto che la definizione di malattia nell’uomo è il risultato di due cofattori causali e cioè:
1) Fattore generale
2) Fattore occasionale
Il fattore generale esprime il concetto di terreno individuale e rappresenta l’aspetto costituzionale con tutto ciò che questo può significare come equilibrio endogeno (fattore profondo tissulare e metabolico).
Il fattore occasionale si esprime come evento esogeno, o “attacco esogeno”, quale che sia la sua natura specifica (fattore ambientale, di ordine fisico/chimico e/o psichico).

Questo approccio, riunificando gli studi di batteriologia e della biochimica, propone un pensiero concettuale della medicina con un significato più olistico.
Ménétrier scoprì che i malati potevano essere classificati con il loro particolarismo e con le loro variabili, in base ad un profilo generale che definisce gli “stati di predisposizione morbosa o diatesi”.
L’approfondimento dello studio sulle diatesi, permise al Dr. Ménétrier di scoprire che queste erano passibili di invecchiamento (vicariazione progressiva) e che tale processo poteva essere modulato e corretto con la somministrazione di oligoelementi.
Scoprì che complessi quadri morbosi potevano essere modulati somministrando oligoelementi singoli o in formule specifiche, e definì tali oligoelementi diatesici, costituzionali o di terreno.
Le diatesi furono così associate agli oligoelementi che ne correggevano il terreno, ottenendo automaticamente la terapia catalitica dallo studio del profilo diatesico funzionale; il risultato sarà la correzione dello squilibrio organico complessivo.
Il campo d’azione della terapia catalitica ragionata si identifica, come illustrato da Jacques Ménétrier, negli stati patologici e pre-patologici ancora passibili di “regolazione delle funzioni”.
Le malattie funzionali, secondo una classificazione generale, sono i fenomeni patologici che appartengono alla cosiddetta “zona di reversibilità”, cioè ancora influenzabili efficacemente attraverso un riequilibrio degli scambi organici.
Le malattie organiche gravi o lesionali, non appartengono ovviamente a questa categoria.

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