Radicali Liberi e Prestazione Sportiva

Radicali Liberi e Prestazione Sportiva

Radicali  liberi  killer  silenziosi

A cura di Vladimiro Lambertelli

Il radicale libero è una molecola che presenta un elettrone dispari nella sua orbita esterna; la formazione provoca danni cellulari in quanto la loro caratteristica è quella di recuperare la carica negativa perduta a spese della struttura atomica della molecola adiacente, generando altri radicali liberi.
Interagendo con i componenti cellulari, da un lato denaturando le proteine e dall’altro perossidando i lipidi delle membrane, i radicali liberi danneggiano i sistemi biologici omeostatici con conseguente danno cellulare.
Qualsiasi agente che riduce l’integrità anatomica della cellula altera la sua attività fisiologica; le più recenti acquisizioni in campo biochimico e metabolico indicano nei radicali liberi i maggiori responsabili di molti danni a livello sia metabolico che biochimico. La membrana cellulare non e’ un semplice divisorio tra una regione ed un’altra; essa svolge un ruolo cruciale in quanto costituisce un’entità funzionale che permette a enzimi, substrati, recettori di ormoni e anticorpi, di muoversi secondo una finalità di interazione tra i costituenti membranosi e i componenti intra ed extra cellulari. L’alterazione della permeabilità cellulare può produrre un danno ossidativo del DNA, attraverso prodotti delle reazioni a catena innescate da reazioni radicaliche (L.D.Gorsky).
Qualora si realizzi un’aumentata produzione dei radicali liberi o vi sia una ridotta efficienza da parte dei meccanismi protettivi ad azione antiossidante, può scatenarsi una vera e propria “cascata” di fenomeni lesivi in grado di compromettere la struttura e la funzionalità della cellula.
L’organismo si difende dai radicali liberi mediante l’uso di sistemi enzimatici quali le Superossidodismutasi (rame, zinco, manganese), la glutationeperossidasi (selenio), la catalasi (ferro) e vitamine quali la Vitamina E , la Vitamina C , il beta-carotene.
La deficienza di rame si riflette sull’attività di numerosi enzimi, in particolare la superossidodismutasi (SOD) eritrocitaria e, in minor misura, la ceruloplasmina plasmatica; la deplezione sperimentale di rame determina una riduzione dell’attività eritrocitaria di questo enzima, parallelamente, ad un abbassamento della cupremia (Betteger).
Un’importante ricerca eseguita presso l’Istituto di Chimica Biologica dell’Università di Catania, ha potuto verificare la notevole riduzione delle SOD nei portatori di neoplasie dello stomaco e del colon, rispetto ai controlli ( A.Vanella ).
Le molecole antiossidanti ripuliscono le nostre cellule dalle scorie prodotte nei processi enzimatici; esse sono sostenute in questo delicato lavoro di bonifica dai minerali rame, zinco, selenio, ferro, cobalto, germanio e dalle vitamine Acido folico, vit A, vit.B1, vit.B6, vit.B12, vit.C, vit E. (Buonadonna).

In ambito sportivo va ricordato che nell’allenamento superata una certa soglia è necessario un’apporto integrativo di antiossidanti ad alto valore biologico nella giusta sinergia quali/quantitativa, per proteggere i muscoli dal rischio di infortuni, accorciare i tempi di recupero e favorire la prestazione atletica. (Vedi articolo Ottimizzare il rendimento sportivo).
Va tenuto presente che ciascun antiossidante ha un campo di azione limitato ad uno o due specifici radicali liberi, pertanto solo un’alimentazione completa ed equilibrata e/o formule integrative calibrate possono garantire un’efficace azione antiossidante.
Antiossidanti di ultima generazione come l’integratore NutrigenSOD (a base Olygopin/Picnogenolo, SOD, Rame, Vitamina E/d-alfa tocoferolo* ed altre sostanze antiossidanti), Cuprum C (a base di Vitamina C + Rame) e rigeneratori mitocondriali proenergetici come l’integratore BIOnadhplus (a base di Q10 e NADH) se adeguatamente utilizzati in associazione sinergica possono rappresentare un aiuto assai efficace.

*E’ importante sapere che la Vitamina E può essere sia sintetica che naturale.
Il d-Alfa Tocoferolo è naturale; il dl-Alfa Tocoferolo è sintetico. La sigla “d” e la sigla “dl” sono la chiave per riconoscere la forma naturale da quella sintetica.
Studi clinici mostrano inequivocabilmente che la forma di Vitamina E naturale, il d-alfa tocoferolo, aumenta i livelli di vitamina E nel siero del 40% e nei globuli rossi del 300% rispetto alla forma sintetica dl-alfa tocoferolo. (Dr. M. Colgan 1993).

 

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