Parliamo d’ansia
Cause, fattori e terapie
A cura della Dott.ssa E. Quinto
Dall’ansia si guarisce, con l’ansia si può convivere. E’ dunque un fenomeno che possiamo definire complesso ma che per quello che costa, in termini privati e pubblici è certamente un tema di grande interesse. Avere l’ansia, significa vivere male, amare male, lavorare male, creare male. Numerosi sono i dibattiti e le ricerche sull’uso delle diverse terapie, psicologiche, farmacologiche o naturali che possono intervenire sul disturbo.
Come tante sono le forma d’ansia, tante possono essere infatti le forme di cura, che si possono anche incrociare tra loro. In fitoterapia e in generale nelle terapie naturale, è data grande importanza, alle erbe officinali, all’alimentazione, agli oli essenziali, per affrontare l’ansia e i fenomeni ad essa legati.
E’ assolutamente certo che l’essere umano erediti geneticamente gli strumenti che permettono al cervello, durante la vita fetale, di sviluppare in modo perfetto i sistemi di difesa che costituiscono la base biologica dell’ansia. Nell’ansia patologica, specie per quanto riguarda il disturbo da attacchi di panico come anche il disturbo ossessivo compulsivo, non si esclude che si possa ereditare la cosiddetta “propensione al disturbo”, vale a dire imperfezioni nel corretto funzionamento di alcuni sistemi biologici (specie della serotonina).
Ma non è detto che il disturbo si erediti: il cervello è un sistema plastico fortemente adattabile, e si possono creare nel corso della vita situazioni educative, ambientali sociali o culturali che attivano, in chi è predisposto, i sintomi dei disturbi d’ansia.
Lo strutturarsi di un certo tipo di personalità, può ritenersi un fattore strettamente legato alla modalità di reazione ansiosa di tipo abnorme. Non esiste una causa unica per l’ansia. Ci può essere una predisposizione genetica familiare ad essere ansiosi, può essere influenzata dall’educazione ricevuta, dallo stress causato da un importante cambiamento nella propria vita (la perdita del lavoro, un trasferimento, un lutto, un incidente, la nascita di un figlio), dalla bassa autostima. Questi fattori interagiscono tra di loro in maniera e in misura diversa da persona a persona.
Approfondimenti
Quando i sensi colgono un pericolo (un rumore improvviso, un’immagine paurosa, una sensazione sgradevole), le informazione prendono due vie attraverso il cervello: nell’immediato il cervello attiva il dispositivo di emergenza, l’amigdala, la quale a sua volta allerta tutte le strutture cerebrali. Il risultato è la classica reazione di paura (sudorazione delle mani, tachicardia, aumento della pressione sanguigna, scarica di adrenalina). Tutto questo accade prima che la mente si renda conto di ciò che ha sentito successivamente. Solo dopo che la reazione di paura è stata attivata, la mente cosciente entra in funzione.
Le informazioni passano per il talamo e la corteccia, dove vengono elaborate e viene “decisa” e comandata la reazione del corpo. Naturalmente questi sistemi di difesa non predispongono allo sviluppo dell’ansia patologica, ma esclusivamente alla salvaguardia dell’individuo dagli attacchi del mondo esterno che potrebbero mettere a repentaglio la nostra vita.
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