HDL, LDL, VLDL
Ruoli differenti per trasportatori a diversa densità
A cura del Dott. F. Antuofermo con la collaborazione della D.ssa F. Tuzi
Le lipoproteine sono particelle che contengono trigliceridi, fosfolipidi, colesterolo e proteine anfipatiche chiamate apolipoproteine.
Le lipoproteine possono essere differenziate in base alla loro densità e anche ai tipi di apolipoproteine che contengono. Il contenuto in lipidi di una lipoproteina influisce sulla sua densità: minore è la densità di una lipoproteina, maggiore la quantità di lipide che essa contiene rispetto alle proteine. I quattro tipi principali di lipoproteine sono: chilomicroni, caratterizzati dalla minor densità, lipoproteine a densità molto bassa (VLDL – very low density lipoproteins), lipoproteine a bassa densità (LDL – low density lipoproteins) e lipoproteine ad alta densità (HDL – high density lipoproteins).
Chilomicroni e VLDL trasportano i trigliceridi alle cellule del corpo. Mentre i chilomicroni, sono sintetizzati dagli enterociti, le VLDL sono prodotte nel fegato. La funzione di queste lipoproteine è rifornire di trigliceridi le cellule del corpo. Questi infatti sono rimossi da chilomicroni e VLDL attraverso l’azione della lipasi, un enzima che si trova sulla superficie delle cellule endoteliali. Questo enzima digerisce i trigliceridi in acidi grassi e monogliceridi, che possono poi diffondere nella cellula per essere ossidati e liberare energia, o, nel caso di una cellula adiposa, per essere ri-sintetizzati in trigliceridi e immagazzinati nella cellula. Le VLDL nel loro percorso rilasciano trigliceridi e aumentano la loro densità e il contenuto in colesterolo, trasformandosi dapprima in IDL (Intermediate Density Lipoproteins) e poi in LDL. Queste trasportano colesterolo alle cellule dove viene utilizzato, ad esempio, nella composizione delle membrane o per la sintesi di ormoni steroidei.
Le cellule assorbono colesterolo per endocitosi mediata da recettori. Le LDL si legano a questi recettori LDL-specifici e sono internalizzate in vescicole endocitotiche con successivo rilascio di colesterolo all’interno della cellula.
Le HDL o, di fatto, il precursore delle HDL viene sintetizzato e secreto da fegato e intestino tenue. Una volta in circolo, le HDL raccolgono il colesterolo per formare HDL mature; è di fondamentale importanza la presenza sulle HDL del PON 1 (paroxonase), enzima che protegge le LDL dai processi perossidativi. Le HDL, caratterizzate da un contenuto modesto in trigliceridi e consistente in fosfolipidi, sono coinvolte in quello che viene indicato come trasporto inverso del colesterolo; l’eccesso di colesterolo dalle cellule viene infatti riportato a livello epatico attraverso le HDL ed eliminato attraverso la bile o convertito in sali biliari. Il fegato inoltre rimuove le LDL ed altre lipoproteine dalla circolazione mediante endocitosi mediata da recettori.
La Sindrome Metabolica
Obesità centrale, basso colesterolo HDL, ipertensione, elevati valori di glucosio e trigliceridi: questi sono i fattori di rischio cardiovascolare che compongono la costellazione della sindrome metabolica. La presenza in uno stesso soggetto di almeno tre di questi fattori è indice di sindrome metabolica. Questa identifica individui con aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Se viene rilevato un singolo fattore della sindrome, occorre attuare una ricerca degli altri e adottare una strategia terapeutica efficace per il trattamento dell’insieme dei fattori di rischio.
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