Insonnia
Durata, cause e tipologie
A cura della Dott.ssa E. Quinto
Si definisce insonnia lo stato in cui una persona percepisce il proprio sonno come insufficiente o insoddisfacente ovvero quando la persona non riesce a trarre beneficio dal riposo perché dorme troppo poco oppure dorme male. L’insonnia fa parte delle dissonnie, disturbi dovuti ad alterazioni di ritmo, quantità e qualità del sonno, così come le apnee notturne e le ipersonnie (narcolessia).
Un altro gruppo di disturbi del sonno è quello delle parasonnie, caratterizzate dalla presenza di un evento anomalo e indesiderato nel corso del sonno, o nelle fasi di passaggio tra la veglia ed il sonno. Sono parasonnie il sonnambulismo, il sonniloquio (parlare durante il sonno), gli incubi, l’enuresi (minzione involontaria), il bruxismo (digrignare i denti), la sindrome delle gambe senza riposo (movimenti involontari e prolungati delle gambe, che impediscono l’addormentamento).
L’insonnia si presenta in tanti modi diversi, ecco perché viene classificata tenendo conto di almeno tre parametri: la sua durata, le possibili cause e la tipologia.
La durata dell’insonnia varia da persona a persona e può subire modificazioni nel corso della vita di uno stesso individuo. Può esserci insonnia occasionale, transitoria o cronica.
Con riferimento alle cause distinguiamo l’insonnia primaria o non organica (quando l’individuo è sano e non ci sono cause apparenti che giustifichino l’insonnia) e secondaria (quando l’insonnia è dovuta ad altre malattie fisiche o altri problemi psicologici, come la depressione).
La letteratura scientifica identifica due tipi di insonnia:
• l’insonnia iniziale (quando la persona fatica ad addormentarsi);
• centrale (caratterizzata da frequenti e sostenuti risvegli durante la notte);
• tardiva (caratterizzata da risveglio mattutino precoce).
Esiste anche un’insonnia soggettiva, ovvero la percezione di dormire poco e male, nonostante i dati oggettivi dimostrino il contrario e la persona dorma più o meno regolarmente.
Consigli per dormire bene:
• andare a dormire ogni sera e alzarsi ogni mattina alla stessa ora, anche durante il fine settimana;
• se apriamo gli occhi prima che suoni la sveglia, alzarsi dal letto e iniziare la propria giornata;
• non dormire di più la mattina, se si è dormito poco di notte;
• non fare “pisolini” durante il giorno;
• andare a letto solo quando si è assonnati;
• se non si riesce a dormire, è preferibile non rimanere a letto in quanto è meglio alzarsi e dedicarsi ad attività rilassanti;
• cercare di rilassarsi il più possibile prima di andare a letto;
• dormire in un letto comodo, in una camera da letto protetta quanto più possibile dai rumori;
• mangiare ad orari regolari, evitando pasti abbondanti in prossimità dell’ora di andare a letto;
• non bere bibite contenenti caffeina o alcolici prima di coricarsi e non fumare;
• fare con regolarità un’attività fisica durante il giorno.
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