Lievito di Birra Plasmolisato

Lievito di Birra Plasmolisato

Lievito di Birra Plasmolisato

Il lievito di birra si sviluppa nell’acqua di macinazione del malto, che non è altro che orzo germinato. Dopo la fermentazione e la separazione della birra, si ottiene un liquido bianco che è lievito concentrato. Il luppolo, usato per profumare il malto, lascia un sapore amarognolo al lievito.
Questa sostanza amara viene separata mediante lavaggio con acqua, utilizzando un depuratore ad osmosi inversa, che poi si fa evaporare sotto vuoto a bassa temperatura. E’ durante questo trattamento termico (fase molto delicata e cruciale) che il lievito diventa plasmolisato, rilasciando le proteine della cellula che diventano così disponibili e digeribili, a questo punto il lievito non potrà più fermentare.
Si passerà all’essiccazione a temperatura bassa per non ledere il complesso vitaminico in esso contenuto.
Nel lievito così ottenuto, troviamo sostanze lipotrope quali colina, metionina, glutatione, vitamine del complesso B, oligoelementi quali selenio, importantissimo per la salute del fegato.
Approfonditi studi sulla carenza dell’equilibrato apporto di queste sostanze, dimostrano in modo efficace le modificazioni patologiche che si riscontrano nel fegato; come dimostrato dal Prof. H. Finkin Germania e dal Dr. Laznicka, medico cecoslovacco, 7 anni di studi su 1.000 pazienti malati di fegato, un lievito di birra “fresco” non semplicemente essiccato, ha un’importante azione epato-protettiva.
Si noti che il lievito vivo o vivificato (forse a causa della sua fermentazione) può causare avitaminosi e disturbi intestinali, cosa che non può avvenire con un lievito plasmolisato in quanto ha perso ogni capacità reattiva e fermentativa.
Il lievito di birra è indicato nelle avitaminosi, specialmente per carenze del gruppo B (B1, B2, B3, B6). La carenza di tali vitamine può essere causa di disturbi del sistema nervoso (B1), di disturbi della vista e a livello gastrico (B2 e B3), disturbi cutanei, cardiovascolari e al sistema nervoso (B6).
I sintomi più comuni che manifestano tale carenza sono: scarso appetito, insonnia, poca resistenza alla fatica, facile irritabilità ed eritemi cutanei.

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