Pubalgia cause e rimedi

Pubalgia cause e rimedi

Pubalgia cause, rimedi e prevenzione

A cura di Paride Travaglini

Non è raro vedere calciatori, hockeisti, runners o in generale sportivi impegnati in attività che sollecitano gli arti inferiori in cambi di direzione repentini soffrire di pubalgia. La pubalgia è un’infiammazione muscolo-tendinea (mioentesite) che interessa i punti di inserzione sull’osso pubico di vari muscoli, in particolare adduttori, pettineo, piramidale, retti, obliqui e addominali trasversi. Si manifesta con dolore in sede inguinale, pubica o sulla faccia interna delle cosce. Si tratta di una sindrome che presenta un’eziologia vastissima. Secondo alcuni autori (Jarvinen e coll. 1997), è possibile infatti identificare ben 72 cause di pubalgia. Essa è considerata di difficile inquadramento sia per la complessità della zona anatomica coinvolta che per le sovrapposizioni di altre patologie al quadro clinico. Sovraccarico funzionale associato ai microtraumi ripetuti nel tempo sono le cause primarie della patologia che si manifesta con un dolore iniziale nella zona pubica, che va ad interessare poi la coscia e a volte anche la sede retropubica accompagnato dalla sensazione di incompleto svuotamento della vescica che spinge continuamente ad urinare (tenesmo vescicale).Il dolore si presenta soprattutto al risveglio e all’inizio dell’attività fisica e tende a scomparire poi con il movimento. Nei casi più gravi esso è continuo e diventa più persistente con i movimenti bruschi. Gli adduttori risultano essere contratti.
La cosa più sbagliata è continuare ad allenarsi come prima senza indagare la causa.
Tre possono essere le tipologie di pubalgia che possono agire separatamente o insieme:
Tendinopatia inserzionale degli adduttori della coscia: causata da microtraumi ripetuti a carico dei muscoli adduttori della coscia e dei muscoli addominali.
Sindrome sinfisaria (nota anche come osteo-artropatia della sinfisi pubica) : causata da microtraumi indotti dai muscoli adduttori che a causa degli stiramenti continui a cui sono sottoposti possono portare a lungo termine ad un cedimento a livello della sinfisi.
Sindrome della guaina del retto addominale o sindrome del nervo perforante del retto addominale nel calciatore: che coinvolge addominali (retto, obliqui, trasversi), adduttori o altri muscoli del bacino. E’ tipica dei calciatori con il dolore che raggiunge l’apice quando si sta per calciare o si calcia il pallone, gesti durante i quali si ha una forte tensione dei muscoli addominali.
La sindrome pubalgica non interessa solo gli atleti di livello, ma anche amatori. Le cause possono essere intrinseche o estrinseche.
Nelle prime rientrano iperlordosi, sovrappeso, lombalgia, accentuata asimmetria degli arti inferiori scarso equilibrio fra la muscolatura degli arti inferiori e quella addominale (specie nei podisti).
Le seconde comprendono attività su fondo irregolare, scarpe inadeguate, allenamenti eseguiti in modo scorretto (allenamenti fai da te), infortuni precedenti non recuperati bene.
Secondo alcuni autori la pubalgia potrebbe essere legata all’Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM), quindi alla masticazione e alla postura. Una malocclusione potrebbe creare tensione a livello dei muscoli deputati alla masticazione che avrebbe ripercussioni sulla cervicale prima e poi su tutto il sistema posturale.
La pubalgia non va sottovalutata. Il riposo è importantissimo; il tempo di guarigione è variabile e dipende dalla gravità del problema. Si va da qualche settimana a diversi mesi. Vanno evitati movimenti bruschi e il sollevamento di grossi carichi da terra.
Un ruolo importante nel recupero lo ha il fisioterapista che dovrà consigliare la terapia chinesiologica più adatta al caso. La terapia conservativa, infatti, che prevede stretching, potenziamento muscolare ed esercizi specifici è quella che da i migliori risultati. Fondamentale è la prevenzione: un allenamento corretto rappresenta la prima prevenzione.

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