Fiori Mediterranei
I fiori selezionati dal Dr. Edward Bach – “dischiusi” mediante l’azione del sole e “risolti” nell’acqua – possono raggiungere le profondità psicosomatiche, le quali sono connesse al sistema nervoso. Essi possono trasportare “informazioni” in profondità, sotto la superficie della coscienza, e stimolare la ristrutturazione delle vibrazioni. Con la scoperta dei rimedi floreali, Bach aveva raggiunto il suo scopo, cioè poter curare non solo sintomi superficiali, ma penetrare fino alle radici dei disturbi psicosomatici, le quali si trovano al di la del mondo concettuale e immaginativo della corteccia cerebrale.
L’energia vitale del sole
Le essenze di Bach devono essere caratterizzate dalla massima espressione vibrazionale; la qualità delle essenze dipende dal metodo di preparazione che deve garantire la conservazione della frequenza originale del fiore. Il Dr. E. Bach sapeva che per preparare un’ottima base, aveva bisogno del calore del sole, che tuttavia in Gran Bretagna è carente, specialmente nei mesi invernali costringendolo ad utilizzare il metodo della bollitura per la preparazione dei fiori “invernali”.
I fiori mediterranei a differenza di tutte le altre preparazioni, sfruttano la ricchezza dei raggi del caldo sole del Mediterraneo per la preparazione di tutte le basi affinché si possa garantire alle essenze la massima frequenza.
La memoria dell’acqua
Già a livello molecolare l’acqua è una sostanza estremamente “viva”. Gli atomi di ossigeno e di idrogeno danno luogo ad un legame che è si stabile, ma incredibilmente agitato. In ogni goccia di acqua è un continuo urtarsi, unirsi e separarsi di particelle elettricamente cariche, in un ordine di grandezze di miliardi di movimenti al secondo. Samul Hahnemann riscoprì per la medicina il metodo della dinamizzazione basato sull’idea che il mezzo liquido possieda una “facoltà mnemonica”; secondo questa teoria le vibrazioni delle sostanze minerali, animali o vegetali aggiunte restano potenzialmente conservate anche quando la diluizione è così alta che non resta più niente di materiale della sostanza aggiunta inizialmente. Mediante energica successione o rimescolamento si fanno scorrere gli uni sugli altri, con diverse velocità, innumerevoli strati d’acqua, accrescendone la recettività. Anche la radiazione solare fa aumentare il moto delle molecole d’acqua, facendole vibrare con maggiore frequenza ed intensità. Con la dinamizzazione solare, Bach reinseriva i rimedi nel naturale contesto cosmico, esponendo in pieno giorno, all’irradiazione diretta del sole, le bacinelle piene di fiori e confinava le loro armonizzanti vibrazioni etereo-astrali nel mezzo acquoso.
La preparazione dei fiori mediterranei
I fiori mediterranei sono preparati secondo le indicazioni del Dr. E. Bach, con fiori spontanei del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. La preparazione della “base floreale” è un processo lungo ed accurato e viene svolto con purezza d’animo e diligenza per non contaminare l’energia dei fiori. I fiori vengono fatti cadere in coppe di vetro contenenti acqua pura della fonte battesimale di San Giovanni in fonti risalenti al III secolo D.C., ed esposti ai raggi solari nello stesso luogo in cui sono raccolti, per permetterne la “dinamizzazione solare” che risolve l’energia dei fiori nell’acqua. L’essenza base, così ottenuta, viene stabilizzata attraverso l’aggiunta di brandy. La fase finale del processo produttivo viene effettuata all’interno dei laboratori della Forza Vitale dove le “basi floreali” vengono diluite in rapporto 1:333, secondo le indicazioni del Dr. Bach con l’utilizzo di Alcool Spagirico Circolato ad una gradazione alcolica pari al 20%.
I fiori del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
Il patrimonio floristico del Parco è costituito da circa 2.000 specie diverse di piante spontanee. Tra di esse circa il 10% rivestono una notevole importanza fitogeografica essendo endemiche o rare, di cui la più nota è la Primula di Palinuro simbolo del Parco, specie paleoendemica a diffusione estremamente localizzata. Per le sue caratteristiche climatiche ed orografiche e per la sua posizione baricentrica nel bacino del mediterraneo, nel parco sono diffuse molte essenze vegetali medicinali utilizzate già dai medici grecoromani e dalla Scuola Medica Salernitana. Il Parco del Cilento e Vallo di Diano, è il risultato dell’opera combinata della Natura e dell’Uomo, e rientra nella categoria dei paesaggi evolutivi dell’Unesco, essendo il risultato di eventi storici, sociali, economici, artistici e spirituali, e raggiungendo la sua “forma attuale” in associazione e risposta al suo ambiente naturale.
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